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  AL SUPERMERCATO Quando vado al supermercato con mia moglie puntualmente la perdo. Si tutte le volte che entriamo in un centro commerciale alimentare, sia piccolo che grande, tempo un minuto sparisce. Nonostante che io stia molto attento a non perderla, basta una distrazione di un attimo e sparisce. Non mi piace andare fra i reparti da solo, comprerei cose inutili (tradotto non di suo gradimento) e sinceramente da solo mi annoio. Inizio a cercarla, anche perché io ho il carrello, primo corridoio e niente, secondo corridoio e niente. Penso, giustamente, mi faccio il corridoio centrale guardando a destra e sinistra nei reperti cosi la incontro per forza, niente, comincio ad urlare sottovoce, incontro le stesse persone più di una volta ma lei niente. Questi sono gli spazi dove sarà finita! Giuro se non c’è in questo corridoio me ne vado, niente. Ma non può sparire cosi! No… no… ora che la trovo mi sentirà, non m’importa che c’è tanta gente mi sentirà! Un altro c...
 UNA GOCCIA NEL MARE. Nella mia vita da pendolare ho assistito a tante scenette: voluminose, chiacchere tanto per passare il tempo, curiose ,simpatiche  tristi, qualche volta drammatiche. Devo premettervi che io facevo, in treno, la tratta Catanzaro Crotone e viceversa e molto spesso a Crotone salivano sul treno degli extracomunitari, dei migranti, ormai non so più qual’ è la definizione corretta e maggior parte delle volte avevano delle lotte verbali con il capotreno per la mancanza del biglietto. Chi non conosceva la nostra lingua e stringeva le spalle chi avallava le scuse più strane ed incomprensibili. Qualcuna ti faceva un po’ sorridere qualcun'altra mi ha colpito. Un pomeriggio un ragazzo stava seduto con occhi bassi quando si avvicina il controllore a chiedergli il biglietto e lui, con aria triste,  “no soldi” il controllore senza tanti complimenti gli ordinò di scendere alla prossima fermata . In quel momento un signore, dignitoso e chiaramente anche lui non itali...
  IL TAXI Quando ero pendolare, nei miei ritorni a casa, in treno , ero solito aspettare che la littorina si fermasse in stazione per alzarmi e scendere. Una sera, mi annoiavo a stare seduto ed a cinque minuti prima mi alzai ad aspettare l’arrivo vicino la porta di uscita. Vicino a me, un signore distinto, mi chiese quanto fosse distante il centro e se in stazione c’era una postazione taxi. Io risposi che il centro era a tredici chilometri e che comunque se avesse voluto gli avrei dato un passaggio con la mia macchina. Il signore accettò ed all’arrivo lo accompagnai in albergo. Non mi costo nessuna fatica tanto che il suo albergo era sul mio tragitto Quindi una volta arrivati, scese mi salutò e mi ringraziò. La cosa era finita li. La mattina dopo stesso trantran, esco di casa, prendo la macchina e via alla stazione. Arrivato li, fuori, c’erano i soliti tre tassisti, appoggiati alle loro macchine in attesa di un cliente. I tre erano: due in quasi età pensionabi...
  L’ascensore Io abito sul mare, un po' per scelta un po' per necessità, mia moglie lavora in città, non guida, in genere usa i mezzi pubblici, ma da quando c’è stata la pandemia vuole evitarli e chiede a me di accompagnarla, ho il tempo per farlo e lo faccio volentieri. Nell’intervallo di tempo, tra la sua entrata ed uscita, in genere vado a casa di mia madre, un palazzo in città. Il palazzo è in una zona residenziale, molto discreto, ora un po’ troppo discreto e silenzioso, quando vado il più delle volte non incontro nessuno. Stamattina entrando ho trovato l’ascensore al sesto piano e mentre aspettavo il suo arrivo mi è tornato in mente quando, con me in età scolare, siamo venuti   ad abitare nel 1964 . Avevo sette anni e ricordo bene   che un giorno di ottobre all’uscita di scuola mi venne a prendere mia madre , io mi meravigliai perché in genere tornavo a casa da solo . “mamma perché sei venuta, è successo qualcosa?” “dobbiamo andare in un posto” Io no...
  Il pastore Quando ero pendolare in uno dei miei ritorni a casa ero seduto, tranquillo al mio solito posto, a proposito sembra strano ma quasi tutti i viaggiatori pendolari preferiscono, quando è possibile, sedersi in un posto sempre uguale. Non so perché: è così! E dato che il novanta percento dei viaggiatori è abbonato e come se avessimo i posti prenotati. Stavo dicendo. Ero seduto tranquillo quanto, alla seconda fermata sale un signore, un tipo sulla sessantina grassoccio con la faccia simpatica e mi si siede accanto. Ciao. È libero? Ciao. Si si , che poi da chi dovrebbe essere occupato se non c’è nessuno. Lui: io sono di un paese qui vicino. Io: bene Lui: e tu di dove sei? Io: di Catanzaro Lui: e che ci fai a Calopezzati Io: niente! Ero già sul treno – poi per scongiurare un’altra domanda banale – sono di Catanzaro e per il momento vivo a Corigliano e lavoro a Crotone. Lui: allora sei di Corigliano! Io c’ho n’azienda, ho trecento pecore. Io sto bene! Ho...
 Cicale Quando ero pendolare in uno dei miei ritorni a casa stavo seduto al mio solito posto vicino il finestrino, tranquillo mi stavo preparando cellulare e cuffiette per ascoltare un po’ di musica ed entrare in quel limbo del dormiveglia che ti rilassa e ti fa perdere la cognizione del tempo. Alla prima fermata sale un gruppetto di persone, perlopiù extracomunitari, il vagone era quasi vuoto, pensai “speriamo che nessuno venga a sedersi vicino a me” Non perché non voglio stranieri vicino, e che , specialmente al ritorno, mi piace estraniarmi in silenzio possibilmente con nessuno vicino italiano o straniero, silenzioso o chiacchierone. Davanti al gruppetto c’era un tizio di colore che lentamente mi si avvicinava.   no dai non sederti qui, vai oltre, vai oltre ci sono tanti posti. Ed invece mi guarda sorridendo con un cenno mi indico il sedile affianco al mio dicendo qualcosa di incomprensibile, ed io gli faccio cenno di sedersi. Come sempre attesi un attimo e misi...
Mi chiamo Palmo Berardi, detto Nino, sono ormai in pensione, al momento ho quasi sessantotto anni e sono geometra ,ho sempre lavorato per aziende private medio-grandi, negli ultimi vent'anni mi sono occupato di valorizzazione dei rifiuti. Mi piace leggere ed anche scrivere storie di cose che mi sono successe o che ho osservato negli anni di viaggiatore pendolare. Ho creato questo blog per condividere i miei scritti con chi avesse voglia di leggerli. Grazie